mercoledì 16 dicembre 2009

Giro di vite e souvenir

Il souvenir tiratogli in faccia è stato davvero un occasione da non perdere per il "governo". Sappiamo benissimo che aspettavano solo una scusa per applicare le leggi Berlusconissime, pronte nel cassetto da un bel pezzo. Qual'è il profilo di un regime classico? Divieto di contraddire il capo in qualsiasi maniera, uso della violenza per mantenere la calma, eliminare le minoranze anomale.
Il problema è che siamo nel 2000 e per giunta in una democrazia europea, ma a questo problema il sig. B ha pensato già da tempo (vedi P2). La strategia è preparare il terreno poco a poco, in modo da avere la strada spianata quando serve. L'aggressione ridicola a Berlusconi da parte di Tartaglia è stata un aiuto enorme al regime. Il Premier è sfinito dagli anni, straziato dai giudici, dagli scandali, dall'opinione pubblica mondiale e dai suoi numerosi nemici al governo. Nel popolo italiano inoltre, è cresciuto un malcontento enorme che ha iniziato a metterlo alle strette. B è perfettamente cosciente che una larga fetta di gente lo odia, e per questo ha irrigidito ulteriormente le regole del buon regime. Perché B ha paura.
Hanno detto che "l'atto è gravissimo, perché è stata attaccata direttamente una istituzione", ma in realtà questa frase non è nuova e sono anni che viene pronunciata per i danni fatti da B al Parlamento, alla Giustizia, al Presidente della Repubblica, al Presidente della Camera e soprattutto alla Corte Costituzionale; organismi deligittimati, derisi e offesi dal Presidente del Consiglio.
Il Duomo in faccia non gli ha fatto niente di male e lo si è visto da come poi si è affacciato dall'auto, sfoggiando le sue ferite ai fotografi. Certamente l'attacco gli ha giovato: ora ha rafforzato i suoi sostenitori e gode di un minimo vantaggio in più rispetto a prima, perché giustamente, la violenza è mal vista. Grazie alla scusa della sua sicurezza, si stanno approvando decreti terribili a livello di libertà di parola; e dato che B sfrutta tutte le occasioni, ci si approfitta per gonfiare anche le casse di Mediaset...
Domani passerà un provvedimento legislativo che abbasserà il tetto pubblicitario per Sky dal 18 al 12%, stesse regole penalizzanti saranno rivolte anche alle TV private ed indipendenti (la Fox, presente in 90 nazioni, si è lamentata per le restrizioni uniche al mondo, che la costringeranno a licenziare del personale). Si è proposto di oscurare o impedire l'accesso a quei siti internet che inneggino alla violenza contro lo Stato (e non di certo contro gli immigrati, i rom, gli ebrei, gli omosessuali, l'olocausto ecc... temi che ricordano periodi abbastanza bui della storia); tali norme sarebbero un anomalia in Europa, dato che sono in vigore solo in Cina, Iran e Emirati Arabi. Sempre in nome della sicurezza del Premier, c'è la possibilità di inserire messaggi subliminari pubblicitari nelle trasmissioni, con marchi e sponsor più o meno nascosti. Cosa forse che merita più attenzione per la sua gravità, è anche la limitazione di dirette televisive in internet, dato che queste saranno possibili solo in seguito al via da parte del governo (tale provvedimento è mirato a censurare l'informazione sopra cortei, eventi e manifestazioni pubbliche contro il regime).
Tutte queste (e molte altre) regole, aggiungono medaglie al dittatore perfetto: nulla può essere detto né fatto senza l'approvazione del governo. E' questa a mio parere, la vera violenza...quella preventiva.
Maroni ha detto che i contestatori a Milano erano più di 300, che Tartaglia non ha agito da solo e che nella stessa occasione è stato sventato un tentativo di accese contestazioni con uno "striscione violento"...in realtà i manifestanti erano almeno la metà e includevano passanti; i servizi segreti hanno confermato che l'instabile Tartaglia ha agito in solitudine e il violento striscione sovversivo, riportava la scritta “Non c'è democrazia senza regole: rispettale”. Inoltre l'angolo di piazza e crocevia di shopping dove ha avuto luogo il comizio, era anche popolato da un buon numero di militanti del pdl con di certo non buone e pacifiche intenzioni (fonti da Il Fatto) .
"Si aspettano nuovi attentati" dice il lecchino Bonaiuti; sicuramente una bugia per aumentare lo spavento e la pena verso un vecchio schiaffeggiato, giustificandolo nell'applicazioni di tali limiti all'informazione.
Ad ogni modo, non credo che l'affermazione sia completamente infondata: il malcontento del popolo, a lungo andare e in seguito alle ultime dichiarazioni e leggi ad personam, si è trasformato in astio e rabbia che si è riversata anche per strada durante la travolgente manifestazione "Viola" del 5 dicembre. In seguito alla crisi e ai problemi della gente che aumentano e non vengono risolti da una classe dirigente che sembra avere altri interessi; gli italiani cominciano a borbottare, spinti da una precarietà dilagante. Il popolo si è stancato e comincia a muoversi, parlare, organizzarsi e questo terrorizza quell'apparente maschera impenetrabile e inattaccabile che è Berlusconi. Il popolo ha fame e pare che si sente rispondere ancora una volta "dategli delle brioches", come accadde poco prima della rivoluzione francese. Ai giorni d'oggi, i luoghi di incontro, scambio di opinioni e sfogo sono diventate le piazze virtuali, e quindi blog, forum e siti internet. E' quì oggi che si scambia l'informazione, le opinioni, la verità ed è quì che il regime ha già messo le mani, con la scusa di un souvenir per Natale.

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