mercoledì 20 gennaio 2010

Abaso la squola

In un provvedimento incastrato nella finanziaria, il governo Berlusconi abbassa l'obbligo scolastico da 16 a 15 anni. Dopo gli enormi tagli economici e i finanziamenti alle scuole private, si concede ai ragazzi di studiare un anno in meno, con la scusa dell' "apprendistato".
Non c'è bisogno di dire che la scuola italiana sia un disastro e la vergogna europea: all’istituto Domenico Purificato di Roma (che comprende materna, scuole elementari e medie) la preside ha spedito un bollettino postale ai genitori dei ragazzi, chiedendo "il versamento di un contributo volontario di 30 euro" visto che la "previsione ministeriale per le spese di funzionamento è di euro 0". La stessa situazione si ripete in ogni istituto e Università dello stivale. Studiare, conoscere, acculturarsi è sempre più difficile in questo paese e per fortuna il governo pare aiutarci in tal senso...
Le tre i di Berlusconi erano "Inglese, Informatica e Impresa"...
L'inglese rimane ad una media di 3 ore settimanali. L'informatica è stata spenta: la scuola elementare è passata dall'organizzazione modulare (con tre insegnanti su due classi), al "maestro unico di riferimento". Il passaggio cancella le ore di compresenza e tutte le attività legate ad esse: corsi di recupero e di approfondimento, laboratori di Informatica, supplenze, ecc. L'impresa pare invece avere un successo crescente, e questo ultimo emendamento dell'obbligo fino a 15 anni potrebbe dargli lo sprint finale.
L'ultima i di Ignoranza ce la mettiamo noi.
Viva il regime!

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