martedì 5 gennaio 2010

Avete mai letto del "Miniamor"?

Sabato 2 Gennaio è apparso su "Il Fatto Quotidiano" un brillante articolo di Paolo Flores D'Arcais, pubblicato anche su MicroMega che è in uscita nelle edicole in questi giorni.
Nell'articolo, dal titolo Il "Partito dell'Amore" tra Orwell e Ceaucescu, Flores D'arcais sottolinea la triste comicità dell'ultima trovata del PDL: il "Partito dell'Amore" appunto; una trovata che in Italia viene presa per buona dai media, "in virtù (cioè in vizio) di un controllo ormai orwelliano – alla lettera – esercitato dal regime sui canali televisivi".
Ci si può facilmente rendere conto di come, non solo quella televisiva ma qualsiasi tipo di informazione, venga abilmente manipolata e modellata, resa verosimile e probabile, ripetuta con arroganza ed insistenza fino a renderla credibile, pure essendo lontana dalla verità. Siamo sulla buona strada per la Neolingua, dove le parole “significavano quasi esattamente l’opposto di quel che parevano in un primo momento".
Nell'articolo, Flores D'Arcais riporta 3 esempi: il mafioso diventa eroe, l’odio amore, la latitanza esilio. Io vorrei riportare 3 slogan: la guerra è pace, la libertà è schiavitù, l'ignoranza è forza. La somiglianza con i 3 slogan del Socing è preoccupante.
Vi invito caldamente a leggere l'intero articolo.

Nel Socing di Orwell, c'erano "[...] quattro Ministeri fra i quali era distribuito l'intero apparato governativo: il Ministero della Verità, che si occupava dell'informazione, dei divertimenti, dell'istruzione e delle belle arti; il Ministero della Pace che si occupava della guerra; il Ministero dell'Amore, che manteneva la legge e l'ordine pubblico; e il Ministero dell'Abbondanza, responsabile per gli affari economici. In neolingua i loro nomi erano i seguenti: Miniver, Minipax, Miniamor, Miniabb. Fra tutti, il Ministero dell' Amore incuteva un Autentico terrore. [...]".
Chi ha letto il libro (1984) saprà che nel Miniamor venivano portati i "dissidenti", i "nemici del partito", gli "oppositori al regime". Lì avvenivano "purghe e vaporizzazioni": chi non era gradito veniva fatto sparire, diventava una "nonpersona", destinata quindi alla morte o a fugaci ed improvvise comparse in processi giudiziari: marionette da far recitare. Nel regime mediatico di Berlusconi & C., che è meno distropico e poi non è un romanzo, non ci sono (ancora) le vaporizzazioni. Si viene però distrutti pubblicamente, accusati ed incolpati ripetutamente, magari architettando una complessa ed artificiosa storiella, affinché si crei la convinzione nella gente che tutto quel che viene fatto o detto dal Partito dell'Amore sia giusto, corretto e per il bene degli italiani.
Ci siamo dentro fino al collo, impantanati più che mai in acque melmose, torbide, inquinate dalla smania di potere e dalla bramosia di onnipotenza di Berlusconi con i suoi indecenti alleati.

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