martedì 19 gennaio 2010

La banda degli onesti

10 anni dalla morte di Craxi, uno statista latitante. Tanti sono i fedeli che accorrono alle commemorazioni; nessuno di loro si è lavato le mani negli ultimi 10 anni...
Schifani (presidente del Senato): "Fu una vittima sacrificale". Augusto Minzolini (direttore del TG1) : un "capro espiatorio" e uno "statista" che non ha bisogno di essere riabilitato. Stefania Craxi (sottosegretario agli Esteri col Pdl ) "I provocatori sono rimasti una minoranza. Mio padre fa parte della storia positiva della nostra Repubblica"."Rivolgo un grazie al direttore del Tg1 per il suo editorialeper aver onorato uno statista che ha dato la vita per il bene del Paese. Le sue idee sono ormai patrimonio di tutti gli italiani".Berlusconi, a margine del convegno ha abbracciato l'ex governatore dell'Abruzzo, che era finito in carcere per una storia di tangenti, e gli ha detto: "Ho sofferto per te".
Ma c'è chi ha criticato fortemente l'evento di oggi al Senato. Felice Belisario (capogruppo dell' Idv): "E' davvero una vergogna la beatificazione di un pregiudicato in una sede istituzionale". Antonio di pietro (leader dell'Idv) "Stiamo osannando un delinquente latitante. Querelerò Minzolini e lo denuncerò alla Camera, perché chi è pagato con il canone non può permettersi di raccontare parzialità. Bettino Craxi è stato più volte condannato per corruzione, i soldi non finirono al partito, ma in conti propri. Ha anche ricevuto miliardi sul conto All Iberian da un imprenditore televisivo che si chiama Silvio". Oggi, in piazza Navona, il popolo Viola si è riunito manifestando per il No-Craxi day. Tra i volantini, anche uno che reca una doppia faccia: metà Berlusconi e meta Craxi, con la scritta "Berluscraxi".
Fra i provvedimenti più rilevanti durante il governo Craxi dell' '84 c'è quello del cosiddetto decreto "Berlusconi", che legalizza le trasmissioni delle televisioni private come Mediaset («Caro Bettino, grazie di cuore per quello che hai fatto. Spero di avere il modo di contraccambiarti». È l'inizio di una lettera che B scrisse a Craxi all'indomani della legge). Il 3 luglio 1992, è già esploso lo scandalo di Mani Pulite e Craxi alla Camera tiene un discorso in cui chiede ai colleghi chi di loro non fosse mai ricorso a finanziamenti illeciti per il proprio partito. La rivolta popolare è già alta. Seguono una ventina di avvisi di garanzia della Procura di Milano e l'11 febbraio del '93 Craxi si dimette da segretario sel PSI. Negli anni, si giustificherà sempre dicendo che tutti i partiti si servivano delle tangenti per autofinanziarsi, anche quelli "che qui dentro fanno i moralisti" e più di dichiararsi innocente si dichiarava "colpevole tanto quanto gli altri". Il 29 aprile del 1993, la Camera dei Deputati negò l'autorizzazione a procedere nei suoi confronti provocando l'ira di partiti come Lega e MSI e dell'opinione pubblica. Il giorno seguente avvennero numerose manifestazioni in tutta Italia, sia popolari che partitiche, appartenenti a entrambi i colori politici. Nello steso giorno, avveniva lo storico lancio di monete davanti all'hotel Raphael, evento che segna la fine della sua carriera politica. Col nuovo governo del 15 aprile '94, Craxi perde l'immunità e nell'aria c'è odore di arresto. Il 12 maggio gli viene ritirato il passaporto per evitare la sua fuga ma invano: il 5 maggio era già segretamente fuggito a Parigi per poi rintanarsi ad Hammamet in Tunisia come latitante.
Oggi gli italiani hanno la memoria corta (come fra l'altro scrive "Le Monde") e la storia si ripete, ma con delle varianti. Una volta il rubare da parte dello Stato era cosa nascosta e vergognosa, oggi il rubare viene messo alla luce e giustificato fino a legalizzarlo. Una volta il popolo si incazzava, scendeva in strada e lanciava monete a chi gliele aveva rubate. Oggi ce ne siamo abituati e le proteste ce le teniamo per scaricarle al bar con gli amici. La magistratura è di nuovo attaccata, il Parlamento è di nuovo coeso per difendere i propri compagni malfattori, ogni porco continua a seguire i suoi loschi affari protetto dai palazzi e dalle carte del governo.
10 anni dalla morte di Craxi, uno statista latitante. Tanti sono i fedeli che accorrono alle commemorazioni; nessuno di loro si è lavato le mani negli ultimi 10 anni...
"Non ci sono più ideali, semplicemente noi facciamo i nostri interessi, le conseguenze sono evidenti". (Bettino Craxi)

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