domenica 17 gennaio 2010

Patto di sangue

Le mani nere sollevate ad afferrare l'aria, il vento passa sulla smorfia dell'ultimo respiro, la schiena piegata di un ragazzo in preghiera che non si è più rialzato... Muoiono così gli immigrati. Così finiscono gli uomini e le donne che non sbarcano più a Lampedusa, bloccati in Libia dall'accordo Roma-Tripoli e riconsegnati al deserto. Abbandonati sulla sabbia appena oltre il confine col Niger, a volte sono obbligati a proseguire a piedi fino al fortino militare di Madama a 80 Km più a sud, sotto al sole del deserto. Cadono a faccia in giù sfiniti, affamati, assetati, persi. Un filmato (molto forte) de l'Espresso, rivela una di queste operazioni di rimpatrio finite in strage. Undici morti: 7 uomini e 4 donne (da quanto è possibile vedere nelle immagini). Il video è stato girato con un telefonino da una persona in viaggio dalla Libia al Niger lungo la rotta degli schiavi di Berlusconi e Gheddafi, rimpatriati nel Sahara. Nei quattro mesi successivi all'accordo, c'erano già stati 106 morti ed erano soltanto le cifre ufficiali. 50 rimasero schiacciati da un camion sovraccarico che si è rovesciato, un ragazzo del Ghana mai identificato finì sbranato da un branco di cani selvatici durante una sosta a Madama. Tre ragazze nigeriane morirono di sete e 15 furono raccolte in fin di vita da un convoglio umanitario francese, dopo essere state abbandonate.
Tutti condannati a morte da chi aveva siglato il loro rimpatrio.

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