domenica 3 gennaio 2010

Zingari all'italiana

"Non amano l'acqua, molti di loro puzzano perché tengono lo stesso vestito per molte settimane. Si costruiscono baracche di legno ed alluminio nelle periferie delle città dove vivono, vicini gli uni agli altri. Quando riescono ad avvicinarsi al centro, affittano a caro prezzo appartamenti fatiscenti. Si presentano di solito in due e cercano una stanza con uso di cucina. Dopo pochi giorni diventano quattro, sei, dieci. Tra loro parlano lingue a noi incomprensibili, probabilmente antichi dialetti. Molti bambini vengono utilizzati per chiedere l'elemosina ma sovente davanti alle chiese, donne vestite di scuro e uomini quasi sempre anziani invocano pietà, con toni lamentosi e petulanti. Fanno molti figli che faticano a mantenere e sono assai uniti tra di loro. Dicono che siano dediti al furto e, se ostacolati, violenti. Le nostre donne li evitano non solo perché poco attraenti e selvatici ma perché si è diffusa la voce di alcuni stupri consumati dopo agguati in strade periferiche quando le donne tornano dal lavoro. I nostri governanti hanno aperto troppo gli ingressi alle frontiere ma, soprattutto, non hanno saputo selezionare tra coloro che entrano nel nostro paese per lavorare e quelli che pensano divivere di espedienti o, addirittura, attività criminali".
La relazione così prosegue: "Propongo che si privilegino i veneti e i lombardi, tardi di comprendonio e ignoranti ma disposti più di altri a lavorare. Si adattano ad abitazioni che gli americani rifiutano pur che le famiglie rimangano unite e non contestano il salario. Gli altri, quelli ai quali è riferita gran parte di questa prima relazione, provengono dal sud dell'Italia. Vi invito a controllare i documenti di provenienza e a rimpatriare i più. La nostra sicurezza deve essere la prima preoccupazione".
Il testo è tratto da una relazione dell'Ispettorato per l'Immigrazione del Congresso americano sugli immigrati italiani negli Stati Uniti, Ottobre 1912...
Oggi, nel 2010 in europa, gli italiani sono al secondo posto nella classifica degli emigranti, costituendo l'11% sul totale, con 1,3 milioni di persone sparse per l'unione. Al primo posto i rumeni col 15%. Per quanto riguarda la nostra fobia della serie "gli immigrati sono troppi", l'Italia si trova ben al 5° posto per presenza di immigrati, preceduta da Germania, Spagna, Regno Unito e Francia, con 3,4 milioni di stranieri nello stivale contro i 7,3 del primo posto (in parte italiani non del tutto integrati e benvisti). Gli emigrati italiani, invece, sono per grandezza la prima comunità straniera in Belgio (17,4%) e in Svizzera (18,2%).
Perciò pensiamoci un pò di più prima di dire "se ne tornino a casa loro".
Fonti Repubblica

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