lunedì 1 marzo 2010

Il giorno del Blaks Out

1° marzo 2010- Sciopero degli immigrati. Una giornata senza di noi": e "noi" sono i quasi 5 milioni di immigrati che vivono in Italia. La "rivoluzione in giallo" (dal colore ufficiale della giornata) è in contemporanea con Francia, Spagna e Grecia. In realtà, come spiega Stefania Ragusa, presidente del Comitato Primo marzo 2010 "ci sarà uno sciopero solo in alcune città come Trento, Trieste e Modena, dove le sigle sindacali hanno accolto questa richiesta che arrivava dal basso. Per il resto i grandi sindacati a livello nazionale non ci hanno supportato, eppure nessuno ha mai pensato di indire uno sciopero etnico. Sarebbe bello che in Italia si tornasse a fare scioperi per tutti i diritti, non solo per quelli contrattuali. Gli immigrati sono importanti per la nostra società e quando saltano i diritti per qualcuno, è tutta la società che diventa più debole". L'iniziativa dello sciopero nasce per protestare contro una serie di leggi e provvedimenti razzisti che il governo ha emanato come le ronde, le leggi contro l'immigrazione, i cavilli burocratici creati per ostacolare la regolarizzazione degli stranieri, la campagna razzista lanciata giornalmente dalle televisioni statali. Gli immigrati in Italia sono un tesoro prezioso per l'economia italiana e riversano annualmente nelle casse dello stato 6 miliardi di euro in tasse, senza ancora percepire alcuna pensione. "E' indubbio - dice Soldini, responsabile immigrazioni della Cgil - che senza immigrati ci sarebbe un black out. Settori quali l'edilizia e l'industria manifatturiera (tessile, metalmeccanica, alimentare) dove la manodopera straniera raggiunge punte del 50%, si fermerebbero di colpo. La raccolta in agricoltura è in mano a immigrati stagionali e irregolari. Le aziende zootecniche dipendono quasi totalmente da stranieri, come moltissimi ristoranti, alberghi e pizzerie che rimarrebbero in ginocchio. Se scomparirebbero badanti, colf e babysitter ,tra le famiglie si scatenerebbe il panico. Infine, ne risentirebbe la sanità dove lavorano quasi centomila infermieri stranieri ecc ecc . In queste ore è stato pubblicato il Manifesto contro il razzismo in Italia ("Non toccare il mio amico!") dell'associazione Sos Razzismo, per denunciare le leggi italiane sull'immigrazione e chiedere un risveglio della società civile contro la "deriva xenofoba" del Paese. Per sottoscrivere l'appello, simboleggiato dalla Gioconda in black di Oliviero e Lola Toscani, basta andare sul sito: http://www.nontoccareilmioamico.net/. Tra i primi firmatari Roberto Saviano, Dario Fo, Beppe Grillo. Sul web circola anche un prontuario curato, tra gli altri, da Andrea Civati e Ernesto Ruffini, che smonta punto per punto tutti i luoghi comuni più negativi sugli immigrati. Rubano il lavoro? Commettono più crimini degli italiani? Si prendono tutte le case popolari? Voterebbero a sinistra? Tutto falso, come dimostrano i numeri citati su http://www.civati.it/mandiamoliacasa.pdf.

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