martedì 16 marzo 2010

La notte dei cristalli

Raid di immigrati.
Il 14 marzo 2010 a Roma, nel quartiere Magliana, un tranquillo negozio di italiani è stato distrutto da una banda di immigrati i quali, a volto scoperto, hanno fatto irruzione nel locale distruggendolo a forza di sprange e bastoni. Sono entrati al'improvviso e senza motivo, colpendo violentemente vetrine, clienti e gestori che ora sono tutti ricoverati all'ospedale di S. Camillo. «Sono entrati in 15 forse 20, volto scoperto e bastone in mano, e hanno iniziato a spaccare tutto» racconta Cesare (il gestore) singhiozzando «Urlavano frasi come bastardi e sporchi italiani. Hanno anche aggredito i clienti e mio fratello. C’erano diversi giovanissimi tra i 17 e i 19 anni e qualcuno più grande, sui 30, 35 anni».
Secondo una prima ricostruzione dei carabinieri, il branco era composto da una quindicina di clandestini. Cesare dice di avere avuto sempre buoni rapporti con gli abitanti del quartiere «Non capisco il motivo dell'aggressione. Abbiamo collaborato col Pd, forse è questa la causa di tutto» si domanda. Un raid vero e proprio quindi, senza motivazioni ufficiali.
Il ministro Maroni si dice "esterefatto" e promette il "pugno di ferro per evitare che episodi del genere si ripetino". Alemanno si dice "sbalordito" e si augura che le forze dell'ordine trovino al più presto gli aggressori per "punirli in maniera esemplare".
Lo stesso Berlusconi, con una nota ha fatto sapere che "è seriamente preoccupato per la salute degli italiani feriti e augura una veloce cattura dei violenti"....

Bella questa notizia, no? Ce la dovevamo aspettare prima o poi una ribellione da parte degli immigrati per i continui sopprusi subiti da parte di un razzismo dilagante. Ora i politici inaspriranno le leggi, troveranno i colpevoli, scopriranno che dietro c'è un attacco programmato e che molti altri sono già in programma...la nostra nazione e la nostra razza sono in pericolo!
E invece no, non è andata così...
Provate a sostituire i termini "italiani" con "immigrati", e viceversa. Provate a sostituire "Cesare" con "Mohamed Masumia" e la storia cambia.
Il negozio in realtà è un internet point gestito da Mohamed, un pakistano doc e la banda fascista che è entrata distruggendo tutto al suon di sporchi stranieri, era composta da giovani e baldi italiani. Le parole di Maroni, Alemanno e Berlusconi non sono mai state pronunciate, come mai verranno inasprimite le leggi contro reati razzisti, come forse mai verranno puniti gli aggressori.
Questa fiaba terribile è vera e si chiama Italia.

1 commento:

cosmo ha detto...

fantastic! posso diffondere??