sabato 17 aprile 2010

Il complotto contro la pace

Una vera e propria aggressione ad una associazione di pace, solidarietà e ormai ultimo motivo d'orgoglio per questa Nazione. Un aggressione ben riuscita seppur mal camuffata...
Sabato scorso 10 aprile, nell'ospedale di Kabul, molti medici, infermieri e personale sanitario legati ad Emergency stavano normalmente lavorando fra le centinaia di persone e bambini martoriate da una guerra che non vogliono. Ad un certo punto, la polizia chiama l'ospedale, informa della possibile presenza di una bomba e ordina l'evaquazione della struttura. Poi arrivano gli agenti di polizia Afghana assieme a militari inglesi... L'operazione antiterroristica appare subito anomala: gli agenti, con troppa calma e capatezza, invitano il personale italiano a lasciare l'ospedale per il pericolo della bomba. Stranamente l'operazione viene fatta con così tanta tranquillità che alcuni medici hanno potuto terminare i loro interventi chirurguci.
Una volta che l'ospedale fu completamente evacuato, i militari non controllarono nessuna stanza né laboratorio ed andarono diretti verso il magazzino dei medicinali per poi rimanervi rinchiusi alcune ore. Poi escono con uno scatolone pieno di armi e bombe a mano. Matteo Dell'Aira, coordinatore medico dell'ospedale di Emergency a Laktar, il medico bresciano Marco Garatti e il tecnico della logistica Matteo Pagani stavano mangiando nella foresteria quando furono chiamati dalla polizia. Una volta tornati all'ospedale vennero arrestati: l'accusa per i tre sarebbe molto pesante ('combattenti rivoltosi stranieri'), reato punito in Afghanistan in maniera molto severa, fino alla pena di morte. La Farnesina risponde in ritardo, quasi esitasse a intervenire. ambasciata italiana e governo afghano cominciano a collaborare, si chiacchiera, si prende il té, si conferma l'arresto.
Gino Strada parla di complotto, di attacco ad Emergency. Sostiene che sia un rapimento per togliere di mezzo Emergency e i testimoni che denunciano la corruzione del governo afghano e le stragi dei civili commesse dalle truppe afghane Isaf. Abbastanza vergongnoso il commento del indegno ministro della difesa La Russa che dubita sull'innocenza dei medici e invita strada a prestare attenzione, paragonando follemente l'oganizzazione umanitaria Emergency ai gruppi terroristici degli anni '70: "può sempre succedere di avere accanto, inconsapevolmente, degli infiltrati. Nel passato è accaduto tante volte. E’ successo al Pci con le Br e al Msi con i Nar».
«Se il governo afghano avesse voluto chiudere gli ospedali di Emergency avrebbe potuto trovare altre scuse, anche una banale questione amministrativa. Non avrebbero arrestato tutte quelle persone. Di fronte ai sospetti, confermati dalle armi trovate all’interno dell’ospedale, le autorità di polizia non potevano aspettare che si compisse l’attentato». Il puzzle è chiaro e se ci si mettono a parlare anche i nostri politici, i sospetti si rafforzano. Dopotutto La Russa e gli altri finiani in passato hanno fatto la stessa cosa alla scuola Diaz di Genova con ottimi risultati. Per chi non si ricorda, decine di tranquilli studenti e pacifisti sono stati massacrati nel sonno dalla polizia, la quale anche qui dopo un'ispezione sbrigativa e chiusa al pubblico, trovò nella scuola molotov e armi in difesa del loro intervendo sanguinario. Mesi dopo si pubblicavano foto che dimostravano che la polizia aveva volontariamente e di nascosto portato quelle armi nella scuola; ma siamo in Italia e non in Europa e non successe niente.
Come è possibile che l'associazione umanitaria Emergency, che dal '99 ha costruito 3 ospedali, una rete di 28 posti di primo soccorso e un centro di cure di maternità, contenga terroristi al suo interno? Chi vuole farci credere che Emergency, dopo aver curato più di 3 milioni di persone in tutto il mondo dall'Iraq, all'italia, dal sudan all' Afganistan, voglia ora ucciderne altrettante?
40 sono le guerre dimenticate in tutto il mondo. Milioni sono le vittime delle quali quasi la metà sotto i 10 anni e queste organizzazione apolitiche, laiche e indipendenti, fanno di lutto per aiutare vittime innocenti.
Loro sono i veri pacifisti. Queste sono le persone che davvero meriterebbero il premio Nobel per la pace e non quei presidenti che fanno la pace 6 mesi all'anno.

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