lunedì 21 giugno 2010

Appunti di viaggio di un viaggiatore in viaggio in italia

Immaginate un viaggiatore, uno qualunque, un viandante errabondo per le strade d'Italia. Del BelPaese conosce poco e sogna molto: storia, letteratura e vecchi film hanno pian piano costruito nella sua mente un surreale ritratto dell'Italia.
Immaginate che sia in grado di comprendere la lingua italiana, ad un discreto livello; può leggere i giornali e capire quanto si racconta alla televisione o alla radio. E rimane un po' sorpreso, un po' sconcertato: è tutto così diverso da quel che s'aspettava, è tutto più complicato e illogico, più sporco. Senza voler fare paragoni, senza dar giudizi, utilizza rapidi ragionamenti e sillogismi immediati per dedurre una propria soluzione per  ogni eventuale incongruenza che riscontra. E presto si accorge che le soluzioni da lui trovate sono senza dubbio molto semplici, ovvie, pulite ed elementari, ma completamente opposte alla realtà italiana.
Per questo motivo, il viandante prende nota di quanto avviene, riporta quel che legge e riassume quel che sente...

"il presidente del consiglio dei ministri, detto anche ducetto (ducetto?) ha due ministri pregiudicati e cinque inquisiti o imputati, di cui l'ultimo, Brancher, aggiunto per evitargli la galera".
E qui, secondo la semplice logica del viaggiatore, il dubbio principale riguarda l'onestà e l'integrità del presidente di questi ministri: me se loro sono delinquenti, lui, che di loro sa, che cos'è?
"il coordinatore dei Servizi segreti De Gennaro è stato condannato in appello per il G8, e tutti i 44 imputati di quell'ignobile massacro gratuito sono stati condannati per le torture ed i soprusi. Eppure, il governo ed i ministri insistono nel confermare la loro piena fiducia al suddetto De Gennaro ed alle forze dell'ordine imputate".
Per l'innocuo viandante questo non ha alcun senso.
"i suoi (del ducetto, ndv*) ex capi dei servizi, Pollari e Mori, sono imputati rispettivamente per peculato e favoreggiamento alla mafia. Il suo cappellano don Gelmini va a processo per molestie sessuali. Il suo pappone di fiducia Giampi Tarantini è inquisito per spaccio di coca. Suo fratello Paolo, già pregiudicato, è di nuovo indagato per il nastro Fassino-Consorte. Sulla faccenda dovrà testimoniare il suo avvocato Ghedini. Il coordinatore del suo partito, Verdini, è indagato un po’ dappertutto con la 'Cricca' (cricca?), mentre l’ex coordinatore Scajola è ancora lì che cerca chi gli ha pagato la casa. Ad una coppia di famosi stilisti sotto inchiesta per truffa allo stato (si firmano D&G), il sindaco di Milano concede la sede del comune per un party privato. L'avvocato del presidente dei ministri (Ghedini) pretende dal presidente dei ministri (il ducetto) che uno dei ministri (Alfano) esegua una azione disciplinare contro un magistrato che lo ha convocato (a Ghedini)".
Il viaggiatore a questo punto, abbastanza stordito e decisamente incredulo, pensa d'aver finito. Pensa che ci siano dei seri problemi da risolvere, in questo Paese, su cui staranno sicuramente lavorando. Invece...
"Gianni Letta, già 'uomo della Provvidenza' (?), sbuca da un bel po’ di inchieste imbarazzanti. Guido Bertolaso, l’uomo che insegnava la protezione civile agli americani e fermava le catastrofi con le nude mani, è indagato per corruzione; l’ingegner Lunardi, presentato come l’homo novus della politica del fare (?), faceva e riceveva favori dalla Cricca ed è ora indagato. A L'Aquila, la città sconvolta dal terremoto di un anno fa, la situazione delle ricostruzioni e degli aiuti ai terremotati è ad anni-luce da una risoluzione, e intanto si sbriciolano anche le casette della leggendaria New Town a prova di bombardamenti, tanto sventolata dal presidente del consiglio e dai suoi zerbini (tra cui, un tale Vespa). Napoli (dicono sia una gran bella città, ndv) si diceva che fosse stata ripulita proprio da lui, il ducetto; invece la 'monnezza' straborda da ogni dove, cosi come a Palermo, nella bella Sicilia. Si dice che stiano lavorando ad una certa legge, detta 'legge bavaglio', che sembra palesi le intenzioni totalitarie del presidente dei ministri, minando la libertà d'informazione; tra modifiche ed emendamenti (?) proposti anche da amici del ducetto, è stata talmente sfigurata che non la riconoscono più nemmeno i mafiosi (ai quali si dice che farebbe davvero comodo). Ma B. (il ducetto) insiste: 'Approviamola comunque'" .
Poco dopo aver scritto queste ultime righe, il viaggiatore si trovava già ben lontano dall'Italia: le ultime cose deve averle sentite da qualche uccellino, anch'egli preoccupato ed intenzionato ad andarsene.

(libero adattamento da Re Mida all'incontrario di Marco travaglio) 
*ndv: nota del viaggiatore

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