venerdì 25 giugno 2010

Il Porto Sequestrato

Da: Global Project


Ad un anno dall’inizio dell’ inchiesta sullo stato di salute del porto di Ancona, l’Ambasciata dei diritti Marche è lieta di presentare “Il porto sequestrato”, pubblicazione realizzata a cura dell’osservatorio Faro sul Porto.

Dopo la totale "messa in sicurezza", lo scalo portuale è ormai da tempo a tutti gli effetti zona di Frontiera che quotidianamente respinge chi fugge da paesi in guerra, nella speranza di ottenere, in Italia, protezione umanitaria, e che, allo stesso tempo, è luogo pienamente sottratto alla città dorica e a chi vi abita.

"Il porto sequestrato", che trae il nome da una bellissima poesia dell'artista dorico Sauro Marini, esce ad un anno dall'inizio dell'inchiesta portata avanti dall'Osservatorio per fare chiarezza, denunciare e rendere pubbliche le conseguenze che il piano di "messa in sicurezza" del porto anconetano ha prodotto negli ultimi anni. Conseguenze che si riversano simultaneamente, sebbene in misura ed in forma ovviamente diverse, su chi vive, lavora, visita Ancona, e su chi, ad Ancona, spera di approdare per vedere finalmente riconosciuta e tutelata la propria vita e la propria dignità.

È per questa dualità - che non è però dicotomia - che il libro si divide in due parti, ciascuna delle quali descrive il porto "al di qua" e "al di là" delle reti, sottolineando in entrambi le prospettive l'assurda negazione di libertà e diritti. E giungendo all'inevitabile suggerire di una battaglia comune, contro i respingimenti e per la libertà di movimento attraverso il porto. Infine "Il porto sequestrato" rappresenta un punto doveroso ma parziale per l'inchiesta in quanto continuerà ad operare costantemente e meticolosamente per la salvaguardia del porto e per il riconoscimento dei diritti di tutti coloro che lo attraversano.

83 pagine di storie, dati, riflessioni e proposte per un progetto comune che denunci le violente trasformazioni del porto di Ancona, che ne hanno radicalmente cambiato il volto e la condizione delle persone, aldiquà e aldilà delle reti, alle quali viene negato il diritto di attraversarlo e viverlo.

Già molta attenzione è stata data all’argomento dalla stampa nazionale, che in più occasioni si è rivolta a noi per raccogliere informazioni e dati utili a sollevare una necessaria (ed ormai improrogabile) presa di coscienza pubblica su ciò che avviene, non solo in Ancona, ma anche negli altri porti dell’Adriatico.

Info: farosulporto@gmail.com

ambasciata@glomeda.org

ambasciatadeidiritti@inventati.org

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