venerdì 11 giugno 2010

"La porta era aperta"

Immaginate di stare a dormire e vi svegliano delle divise blu alle 8 della mattina, che ti stanno già in camera, affianco al letto invitandoti ad alzarti. Ci metti qualche secondo per capire se è un incubo, uno scherzo o qualcosa di simile. Chiedendo agli altri compagni poi, ho scoperto che anche loro, sbalorditi hanno chiesto "ma è vero"?
Cosa ci fanno alle 8 della mattina a fianco al tuo letto? "Accertamenti". Sventola un distintivo, occhiali da sole e alcune panze. Prendo coscienza di me, sono davvero li, non so quanti in casa. Comincio a capire le parole ma c'è stata una frase, la prima, che subito ha suonato strano: "La porta era aperta". Per un' attimo, il mio cervello incosciente ha pensato che quei gendarmi siano entrati in casa perché preoccupati di una porta aperta e per l'incolumità dei ragazzi all'interno...che sciocco che sono, ancora credevo in loro.
In mutande, mi ritrovo questo sconosciuto che cerca droga in casa. Ci chiedono se vogliamo chiamare avvocati, ma non avendo nulla da nascondere, non ne sentivo il bisogno; anche se avrei dovuto farlo...
Sono in due, poi in tre. Sento voci dalle altre stanze...la casa è infestata.
"Cerchiamo canne, hashish, droga...se ce l'avete è meglio che ce lo dite perché tanto le troveremo".
Neghiamo serenamente con la certezza di avere la coscienza a posto e assistiamo alla scena. Aprono tutti i cassetti, svuotano portafogli, armadi, materassi, scatole. Tutti i vestiti sono mossi, ogni libro viene setacciato e alcuni diari e quaderni vengono letti.
La ragazza deve andare in bagno. "Un momento, prima devo controllarlo". Ok, adesso possiamo andare a pisciare nel bagno di casa, chiaramente squadrati e fissati per evitare scherzi.
I posaceneri vengono riuniti su una sedia e setacciati con guanti di lattice:
-"E queste cosa sono?!"
-"Sigarette" rispondiamo tranquillamente.
- "Non costringeteci a chiamare i cani"
Documenti sequestrati. La cucina è controllata a tappeto: ogni tovaglia spostata, ogni barattolo aperto, ogni dispenza setacciata. Poi via alle altre stanze che vengono spolverate da cima a fondo fin sotto i materassi...senza alcun esito. Non trovando niente, si buttano in qualche cd masterizzato, minacciando multe salatissime perché...ascoltiamo musica. Più le mani gli rimangono vuote e più le domande si fanno incalzanti, forse per coprire questo loro illegittimo e vergognoso flop senza senso.
- "Cosa studiate?" ci chiedono.
- "Biologia, informatica, niente...". Quindi nessuno studia diritto e conosce leggi in riguardo a perquisizioni in casa, buon per loro. Poche altre classiche battute sarcastiche e viscide e poi via a mani vuote. Appuntamento fra mezz'ora in caserma per firmare il "verbale negativo".
Ci prendiamo un caffé, ci sediamo un attimo a parlare. Sono passati 45 minuti in cui lo Stato c'ha violato, è entrato in casa di nascosto per cercare qualcosa che non c'é. Ancora non ci credo, mi sale una rabbia incredibile e un odio feroce verso di loro e verso la nostra impotenza a far si che esista giustizia nelle forze dell'ordine. Come è stato possibile? Come ci siamo arrivati? Chi ha permesso che si possa arrivare a tanto?
Non siamo riusciti ad entrare in caserma: c'hanno fermato in portineria dove una bollente saletta piena di mosche, ci offriva 4 divanetti in pelle puzzolenti di sudore e un mensile su San Antonio da Padova. In quell'ora abbondante d'attesa, siamo usciti nel piazzale interno per prendere un pò di ossigeno ma ci è stato "vietato passeggiare". Finalmente uno della cricca della mattinata arriva con un mazzo di fogli. Più volte ci si dice che il verbale è negativo, "tutto apposto" in modo che non rompiamo i coglioni e ce ne andiamo via felici e contenti senza fiatare.
Ma come potersi fidarsi di questa gente? Lo leggiamo riga per riga, parola per parola, nulla ci deve sfuggire né nulla deve essere permesso a loro. L'agente diventa nervoso.
Siamo pienamente coscienti che sono entrati in casa senza un regolare mandato e sarebbero perciò punibili per legge. In casa di illegale c'erano solo loro...
"Come siete entrati?" gli chiediamo.
"Chi"' risponde imbarazzato.
"Voi a casa come ci siete entrati?"
"La porta era aperta...dai su firma".

In nessun modo, con nessuna parata per strada, nessun calendario, nessun funerale di Stato potrebbero mai riacquistare la nostra fiducia.

5 commenti:

(cosmo) ha detto...

ma è successo a camerino !?

Pablo Neruda Camerino ha detto...

si, è successo a camerino, a persone qualunque, che anche tu conosci benissimo.

(cosmo) ha detto...

posso diffondere ?

Pablo ha detto...

ai quattro venti

Anonimo ha detto...

Questo è abuso di potere, spero che li hanno denunciati, se ci passano sopra gli abusi di potere non finiranno mai.