martedì 29 marzo 2011

Arriviamo al nocciolo...

Mentre pioggia radioattiva comincia a scendere nelle dolci pianure degli Stati Uniti, mentre vengono riscontrate radioazioni fino a 50 Km di distanza dalla centrale, mentre plutonio radioattivo si disperde nelle Acque del Pacinfico inquinando il plancton e quindi tutte le catene alimentari dell' Oceano e mentre le prime tiroidi nipponiche cominciano a trasudare Iodio radioattivo 131...mass-media e giornali italiani già cominciano a non parlare più di Fukushima, mano mano che ci si avvicina alla data del Referendum...

Ma noi non ci stiamo.

Il ritrovamento di tracce di plutonio all’esterno della centrale di Fukushima puo’ essere una conferma del danneggiamento del nocciolo di uno dei reattori, ma non ‘dice’ nulla di piu’ sulla situazione nell’impianto giapponese. “Il ritrovamento non e’ strano, considerato il danno subito dalla centrale – spiega Giuseppe Forasassi, docente del dipartimento di Ingegneria Nucleare dell’universita’ di Pisa – fa pensare alla fusione parziale del combustibile dei reattori, ma potrebbe venire anche dal danneggiamento di quello esausto contenuto nelle centrali. Questo elemento puo’ poi aver trovato una ‘via di uscita’ dagli impianti di areazione o da qualche valvola, oppure da fessurazioni nel contenimento”.

L’episodio, spiega l’esperto, potrebbe forse portare a un innalzamento del livello dell’incidente: “Il plutonio e’ molto velenoso dal punto di vista chimico, piu’ che radiologico – spiega Forasassi - quindi il problema ambientale puo’ essere grave. Sembrerebbe da escludere pero’ una contaminazione su larga scala, anche se ne dovesse uscire ancora dovrebbe restare al massimo a 20-30 chilometri”.

Mentre le radiazioni dell’impianto nucleare di Fukushima incombono ancora sul Giappone, gli Stati Uniti decidono di bloccare l’importazione di alimenti dalle quattro prefetture nipponiche raggiunge dalle radiazioni, nel Nord-est del Paese. In particolare, la Food and Drug Administration ha annunciato lo stop all’import di latte fresco, verdura e frutta prodotti o lavorati nelle prefetture di Fukushima, Ibaraki, Tochigi e Gunma.

La Corea del Sud potrebbe essere la prossima a prendere una decisione simile, bloccando l’arrivo degli alimenti ad alto rischio contaminazione, mentre la Francia ha chiesto alla Commissione europea di armonizzare i controlli sulla radioattività nei prodotti che provengono dal Giappone. Il Paese colpito dal peggior disastro nucleare dai tempi di Chernobyl nel 1986, dal canto suo, ammette di aver trovato radiazioni sopra la soglia di sicurezza in 11 tipi di vegetali nell’area colpita, oltre che nel latte e nell’acqua, ma assicura che non ci sono gravi pericoli e sollecita il resto del mondo a non reagire in modo ingiustificato.

Il governo giapponese annuncia che la ricostruzione del Paese sarà basata sull'uso di fonti energetiche rinnovabili.

Ernesto Burgio fa parte del Comitato scientifico Isde-Italia (International Society of Doctors for the Environment ndr), e ti spiega la situazione della NUBE RADIOATTIVA in Europa e fa paragoni con Chernobyl e con le radiazioni in Grecia e Norvegia...

Fonti: Ecquo,

Cadoinpiedi


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